Naturale contro chimico

Facciamo un po’ di chiarezza sulla contrapposizione  fuorviante tra sostanze chimiche e naturali. Esiste una convinzione diffusa che qualsiasi sostanza “chimica” è tossica e pericolosa, invece tutto ciò che è “naturale” fa bene e senza rischio. E’ proprio così?

Tutti i processi alla base della vita sono basati su delle reazioni chimiche e tutti gli oggetti o le sostanze che utilizziamo sono composti chimici (atomi e molecole) di origine naturale oppure artificiali. Quando parliamo di una sostanza naturale, parliamo di una sostanza chimica prodotta da un organismo vivente oppure già presente in natura come ad esempio l’acqua e l’aria oppure il petrolio.
Purtroppo sono naturali anche le piante che contengono sostanze potenzialmente tossiche, circa un migliaio, come la belladonna, la cicuta, l’oleandro, il mughetto e molte altre.
La pericolosità di una sostanza chimica dipende dalle sue caratteristiche intrinseche e dalla dose, ma non certo dal procedimento utilizzato per sintetizzarla: quindi una sostanza non è pericolosa perché viene fatta in fabbrica, ma perché presenta determinate caratteristiche che possono essere pericolose per la nostra salute o per l’ambiente.

La chimica nel corso degli anni ha portato grandissimi benefici all’umanità come oggetti che usiamo  quotidianamente, farmaci, prodotti per l’edilizia, dispositivi informatici, detergenti e disinfettanti, solo per menzionarne alcuni; però negli ultimi decenni la chimica è stata collegata all’inquinamento e ai disastri ecologici ed è stata messa in cattiva luce nella pubblicità dei prodotti “chemical free”. La conseguenza è stata che la parola chimica genera pregiudizio ed avversione che non hanno alcun fondamento né scientifico né tanto meno tossicologico.
Questo si traduce in paura detta “chemofobia” che deriva da lacune nella conoscenza delle correlazioni della chimica con la vita quotidiana, oltre che da una bassa conoscenza dei consumatori sulla sicurezza e sul rischio tossicologico ed anche dalla poca fiducia negli enti regolatori.

Quindi oggi la parola “chimica” si trova a dover sostenere una insensata contrapposizione con “naturale”. Diventa fondamentale la divulgazione scientifica sul rischio tossicologico, non solo nelle scuole ma anche per il grande pubblico, al fine di scardinare questa illogica convinzione.

In conclusione si può affermare che la pericolosità di una sostanza chimica non dipende assolutamente dal procedimento utilizzato per sintetizzarla, ma solo dalla qualità, quindi dalle sue caratteristiche intrinseche e dalla quantità, la dose.